La volgarità dell’incendiario

Ogni sera in tv – giocando su singole o condivise stanchezze e ire, fingendo d’ammansire esagitati convocati in piazza proprio per urlare – eleganti conduttori e commentatori attizzano il falò dell’odio contro miserie migranti, rese ora più intense di un tempo dalle nostre politiche e dai nostri affari (detti anche mercato delle armi). Non ai singoli esasperati ma ai fuochisti dai bianchi polsini manda un saluto Marcel Proust (All’ombra delle fanciulle in fiore, Einaudi): “Odorava di tutta la volgarità contegnosa della gente perbene”.