Dal revenge porn al revenge horn

Dal revenge porn al revenge hor,n, dalla vendetta attuata diffondendo immagini intime dell’ex amata a quella compiuta mostrando a tutti le proprie corna. Ma non è la desolante festa delle rivelazioni sulla collina torinese a far riflettere, quella rimane un privato foruncolo inciso tra musiche e cocktail. Specchio della società è invece l’inarrestabile, confusionaria, voyeuristica alluvione di commenti, dai giornali ai social, dalla tv agli “esperti” di legge, psiche,  cuore, bon ton.

Arrendiamoci al fatto che , in quest’epoca di estrema solitudine interiore e feroce individualismo, per reazione si condivide tutto, dalla vacanza esotica alla pipì contro

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Alain Elkann e il treno sbagliato

Alain Elkann ha raccontato qualche giorno fa su Robinson, l’inserto culturale di Repubblica, un viaggio in treno fra i “lanzichenecchi” da Roma a Foggia. Tutto quel che è divampato dopo – reazioni indignate, sfottò, polemiche di giornalisti, risposta del quotidiano, presa di distanze della redazione – ha narrato un’altra cosa: l’editoria di oggi corre come un treno senza motrice o così di fretta da saltare alcune stazioni fondamentali.

Che cosa si rimprovera ad Alain Elkann? Di aver dipinto se stesso come un elegante e colto signore isolato tra barbari dediti a musica, telefonini, chiacchiere sul sesso. Il suo giornale l’ha difeso rimproverando

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