Fedez, il bambino e Pirandello

Un bambino in lacrime davanti al rapper Fedez. Non per emozione: umiliato per un autografo negato. E’ la sintesi d’una lettera pubblicata da Concita De Gregorio su La Repubblica.it/

La lettera racconta che in un centro commerciale si presenta Comunisti col Rolex, di Fedez e J-Ax. Il bambino, dopo lunga attesa in coda, porge al suo “eroe” il diario di scuola per un autografo da esibire poi ai compagni. La risposta di Fedez – per ora c’è un’unica versione – sarebbe stata:  firma soltanto su Cd acquistati. Pur immaginando quanti accordi possano esistere nell’incontro fra interessi commerciali, ci si augura che si tratti di un equivoco, un’incomprensione, un’esagerazione. Quindi nessun commento. Però, anniversario per anniversario, val la pena di sentire l’eco d’un altro signore che sapeva (con più profondità, senza offesa) mettere in fila parole e esattamente cento anni fa scrisse queste: “Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini, si deve essere sempre. Il che non è facile” (Luigi Pirandello, Il piacere dell’onestà, 1917).