Noi furbi, gli altri tutti fessi

Fessi tutti quanti, loro invece gran furboni. Lasciano stupefatti e fanno anche un po’ ridere i protagonisti dello scandalo per i concorsi universitari e quelli dell’inchiesta di Seregno: in Italia ogni giorno qualcuno strilla”siamo tutti intercettati”,  poi tutti discutono via telefono i loro patti, le loro promesse, i loro affaracci più o meno leciti.

Un docente dice chiaro e tondo a un ricercatore: è meglio che ti ritiri e ti levi di mezzo perché sei bravo, così  bravo che meriteresti il posto che invece abbiamo già deciso di dare a uno meno bravo di te, ti creeremo un’altra occasione. I professori paiono avvezzi, secondo l’inchiesta, a

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Grillo, rimembri i clan della dc?

Scelte e improperi del Grillo politico di oggi rievocano i monologhi del Grillo comico del tempo andato. Febbraio 1989, Festival di Sanremo. Si rivolge ai giornalisti e (con ironia, giacché si accomuna a loro) dice “Siete dei falliti. Una volta i giornalisti avevano un decoro, andavano a Kabul, oggi corrono a vedere dov’è Peppino di Capri”. E ribadisce: “Siete dei falliti. Come me”.

Poi, menando fendenti a destra e sinistra (tra i quali l’accusa a Claudio Martelli di essersi andato a fumare uno spinello in Kenya), l’attore colpisce Ciriaco De Mita (segretario della dc e in quel momento Presidente del Consiglio) e Biagio Agnes, allora Direttore

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