La scorta: tra vita, morte e gioco

La scorta che protegge Roberto Saviano è stata bersaglio e strumento di una polemica da parte di Matteo Salvini: appena sarò al governo te la toglierò. A parte l’oscura minaccia, a parte la terribile responsabilità che ogni giorno grava su chi decide davvero della protezione di una persona, la reazione del leader della Lega Nord svela l’immagine che la classe politica italiana ha della scorta: un lusso, un privilegio, un’onorificenza, una medaglietta da concedere o cancellare senza verifiche.

Una prima considerazione – estranea a una politica che non conosce la società e ancor meno il ruolo della cultura – è sul perché Saviano deve avere una scorta

continua a leggere

Il Male? E’ solo una cazzata

Ho fatto una cazzata. Era soltanto una bravata. Fulminee sintesi ricorrono nella cronaca nera. I ragazzi sorpresi mentre danno fuoco a un bosco (e agli animali che non riescono a fuggire) paiono percepire nel loro gesto lo spettacolo e l’attimo di protagonismo: una bravata, nulla più. E “ho fatto una cazzata” dice al centralino del 112 chi ha massacrato padre o madre o tutti e due, lo dice chi accoltella, strangola, incendia la fidanzata o l’ex moglie.

Nella monotonia della ripetizione si può vedere – con ottimismo – una povertà di pensiero e linguaggio, l’ammissione sbrigativa dell’irreparabile. Ma forse, purtroppo, si può vedere anche

continua a leggere