Tempesta di sangue, potere e miseria

“Tempesta prolungata” avrebbe segnalato, se fosse esistito, il meteo criminale di fine Anni ’80 e inizio ’90 a Taranto. In una città che cresceva orgogliosa e sventurata quale tempio della siderurgia, fiera di diventare il polo industriale del Sud, le ambizioni di potere del malaffare scatenarono una faida che lasciò a terra più di 160 cadaveri.

Su un fronte Antonio Modeo, detto il Messicano per una giovanile comparsata in un western di Sergio Leone, sull’altro i suoi fratelli, stretti nei limiti posti da regole se non etiche almeno di opportunità. Fra strette di mano con Raffaele Cutolo, legami con la ‘ndrangheta, alleanze fra clan, approcci con

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Liberazione, 25 aprile: gocce di futuro

Liberazione, 25 aprile. Quella che celebriamo come pagina fondamentale del nostro passato, è  anche e soprattutto prima pagina del libro nostro futuro. E se i testi di Storia ci guidano a comprendere, le voci dei singoli ci portano a rivivere Io c’ero (Araba Fenice editori) è il titolo di un libro semplice e potente nel quale Laura Nosenzo (giornalista e scrittrice) e Loredana Dova (insegnante e anche lei scrittrice) hanno raccolto ricordi di quel giorno , 51 voci dell’Astigiano, dell’Alta Langa, echi dalle aree torinesi. Avendo io scritto la prefazione, sarebbe  un gioco delle tre carte se quella pagina ora la rivestissi con i panni della recensione

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