CRONACAVIRUS – Ama l’untore tuo

12 febbraio
Un buffo bullo ha aggredito dei cinesi ritenendoli “untori”. Dunque li considera infetti. E come stai, buffullo, dopo che l’hai toccato, ti ha respirato e sputato faccia, sanguinato in mano? Un po’ di tosse? febbre? Stai tranquillo, non far caso a quel che attraverso la porta senti dire dai tuoi parenti asserragliati in un’altra stanza: “facciamo bruciare la sua roba?”, “che ne pensi? dopo sarà meglio cremarlo?”.

21 febbraio Dovessi mai finire in quarantena per un’influenza o in ospedale per una polmonite, per non annoiarmi e farmene una ragione, porterei con me un libro a caso: L’ombra

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Willy, l’umiltà del piccolo coyote

Willy non era un coyote e neanche somigliava allo sciamannato personaggio dei cartoni . Ma sedici anni fa mia figlia lo portò a casa piccolino e lo chiamò così.

Di tutti i nostri familiari a quattro zampe tendiamo a ricordare qualcosa di speciale: un gesto d’eroismo vero o presunto, un’intuizione, una sintonia, un episodio da gran protagonista. Di speciale Willy aveva gli aspetti più rari: una pacata normalità, una serafica umiltà, un’accettazione che non perdeva mai la dignità. Piove? Ci bagneremo un po’. Un caldo torrido? Andrà bene una mattonella in cotto del pavimento.

Willy – un incrocio tra un bassotto e qualcuno più corpulento – liquidava

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