Killer in uno spicchio di paradiso

Il giallo e il noir ci guidano spesso fra tormenti metropolitani, piaghe delle periferie, strappi di una provincia snaturata. Più inquietanti – e più invisibili nonostante la comunità ridotta – i killer in uno spicchio di paradiso fra mare e collina.

Tra vicoli, piazze, lungomare e ville a mezza costa di Lerici passano gli assassini di tre romanzi intensi e scattanti di Maria Antonietta Macciocu e Donatella Moreschi: dopo Al momento opportuno e Con le migliori intenzioni Golem pubblica Finché morte, che si apre in festa (un imminente matrimonio), in sangue ( lo sposo ucciso in una stanza d’hotel la notte prima delle nozze) e in turbamento

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Franzoni: una tragedia, non una sfida

Franzoni Annamaria: condannata per l’omicidio del figlio. Annamaria Franzoni: pena scontata, donna libera, moglie e madre, con diritto alla quiete (a meno che non sia lei a chiedere telecamere).

Due sciagure in più si abbatterono su quella tragedia. La prima fu l’esaltazione mediatica della quale lei stessa fu disperatamente complice. La seconda furono indagini difensive – nella fase gestita dall’avvocato Taormina – che spargevano sospetti  vaghi su figure alternative, purché fossero o fossero ritenute individui fragili o strambi, poco attrezzati per difendersi.

Una cosa fra le altre mi colpì di Annamaria. Mentre si prospettava una rosa di nomi, tutti

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