Cancro, l’ospite che non bussa

Quando mi trovai con un cancro addosso, mi accadde – pur tra sofferenza e  paura – anche di sorridere: non grazie agli incoraggiamenti, ma proprio di essi. Tanti mi citavano casi finiti in guarigione e io pensavo che se il cancro non è contagioso nemmeno la guarigione lo è. Quei racconti non erano consolatori: il futuro appare al malato nelle caselle delle statistiche, perciò tutti quei fortunati si erano già fregati percentuali di buona sorte.

Fu anche questa annotazione a farmi raccogliere gli appunti scritti durante i tribolati mesi. Tornavo salvo da un carcinoma del cavo orale che correva per i linfonodi lungo il collo. Paura e dolore, ironia e dialogo con la morte

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Scerbanenco, il Male viene dal cuore

Assuefatti allo spettacolo del delitto in tv e sui giornali, dovremmo tutti – chi la cronaca scrive, chi la commenta  e chi con essa pasteggia – rileggere Giorgio Scerbanenco.

Indotti a perdere ogni traccia d’umanità davanti alle grandi tragedie come fame e migrazioni, nemmeno avvertiamo più emozioni e grida spente da un delitto di città o di provincia. Ci nutriamo di dettagli, giochiamo ai pubblici ministeri, ai difensori, ai giudici, ascoltiamo e discutiamo opinioni di “esperti” che sanno quel che sappiamo noi o poco più, seguiamo i processi come fiction o spettacoli teatrali (“voce!”, gridò uno dal pubblico durante l’Appello per

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