Fabrizio De André e i vincitori di domani

Fabrizio De André faticava ogni volta ad affrontare il palco: per timidezza, ma soprattutto per il timore di non offrire quanto il pubblico si aspettava. Poi, davanti al leggio, si offriva con generosità infinita. Dopo la serata, stanco e sorridente, accoglieva chi riusciva a conquistare i camerini, ascoltava, rispondeva, domandava. Spiegò: “Mi sembra di aver dato poco con un concerto, di non aver dato abbastanza, e allora trovo giusto rispondere a una loro domanda, avere le loro opinioni”.

Vent’anni dopo la sua morte continuiamo a fargli domande, a chiedergli riferimenti spirituali, politici, sociali, letterari o dettagli di un’ispirazione, un suono, un

continua a leggere

Presepe, la polemica più idiota

Presepe sì presepe no.  Poi verrà crocifisso sì-crocifisso no. E’ cominciata la più vuota, inutile, assurda delle polemiche: ideologica e per nulla religiosa. Insegnanti che non vogliono turbare i piccoli musulmani, scuole che difendono la tradizione più che la fede, amministratori che selezionano i pastori secondo il colore della pelle.

Una polemica stupida e ignorante. Di quattro evangelisti due dedicano spazio alla nascita di Gesù. Matteo racconta che “Maria si trovò incinta per virtù dello spirito Santo”, narra di Giuseppe perplesso e dell’Angelo che scende a parlargli, poi fa venire i Magi a rendere omaggio. Luca, dopo l’Annunciazione, la nascita

continua a leggere