Il sorriso di Fabrizio, quando era contento o commosso da qualcosa o qualcuno, era delicato, un po’ labbra e molto occhi, racchiudeva affetto e timidezza, trasmetteva gioia per ciò che era fatto bene e di cuore. E’ facile anche oggi immaginare quel sorriso che significa: “Belìn, quanta roba! Tutta per me?” mentre guarda i primi due volumi di una serie che si chiama I libri di Fabrizio De André, curati dalla Fondazione e da Dori Ghezzi per La Nave di Teseo.
I due titoli iniziali sono Accordi eretici (prima edizione 1997) a cura di Bruno Bigoni e Romano Giuffrida, e Volammo davvero (prima edizione 2007) con introduzione di Sandro Veronesi

“Tempesta prolungata” avrebbe segnalato, se fosse esistito, il meteo criminale di fine Anni ’80 e inizio ’90 a Taranto. In una città che cresceva orgogliosa e sventurata quale tempio della siderurgia, fiera di diventare il polo industriale del Sud, le ambizioni di potere del malaffare scatenarono una faida che lasciò a terra più di 160 cadaveri.