Chi sono gli esploratori di oggi

Nuovi esploratori svelano oggi realtà mal conosciute. Sono quegli studenti che scrivendo ottime tesi di laurea, scevre da stereotipi o pigre scopiazzature, correggono o ribaltano luoghi comuni e sbrigativi testi ufficiali. Peccato che quasi nessuno acceda ai loro resoconti.

Stefano Brezzo, astigiano, giovane poeta e autore teatrale, ha discusso con 110 e lode all’Università del Piemonte Orientale (Dipartimento di Studi Umanistici) una tesi sulla Moldavia che, con minuziosa documentazione, racconta un Paese diverso da quello radicato nell’immaginazione collettiva o diffuso dalla maggior parte dei libri di testo scolastici. Guidato dal rigore del professor Carlo Brusa, Brezzo ha confrontato realtà e percezione attraverso testi moldavi e testi italiani, documenti internazionali, riferimenti storici, evoluzione economica, legami con la Russia e la Romania, dati su vita media, età media, qualità della vita, occupazione ed emigrazione, arricchendo con esperienza diretta e testimonianze, e interpretando il tutto in profondità.

Non si può qui riprodurre l’intero percorso della tesi, fondata su una documentazione vastissima e variegata, si può accennare agli aspetti più evidenti. L’idea diffusa della Moldavia – spesso presente purtroppo anche in libri di testo abbastanza recenti – è quella di un Paese ancora del tutto nell’orbita russa (oppure un “pezzo” di Romania), con un’economia quasi soltanto agricola, disoccupazione e miseria, istruzione a livelli bassi, popolato di vecchi perché i giovani fuggono, senza attrazioni turistiche e senza volontà o capacità di dar risalto e sfruttare le attrattive. Insomma, tre milioni e mezzo di persone su una misera terra rimasta orfana e confusa dopo il crollo dell’Unione Sovietica.

Ma la Moldavia, pur con problemi gravi e irrisolti (dall’insufficienza dell’assistenza sanitaria a quella delle fonti energetiche, dall’alcolismo al laccio della corruzione) è altro. E’ un paese dove l’età media è di 36,6 anni, dove il 99,4 % della popolazione sa leggere e scrivere, soltanto il 30,5% lavora nell’agricoltura, mentre il 12,2% è occupato nell’industria e il 57,3% nel terziario. Dove accanto alle colture tradizionali si investe e si studiano quelle d’eccellenza (in testa il vino destinato all’esportazione).

Al turismo si cerca di dare impulso, ma facendo purtroppo i conti con i pochi fondi da investire e con l’errata iconografia diffusa in occidente, fatta di campi oppure di casermoni dell’edilizia popolare sovietica, quasi senza monumenti e altri paesaggi.

Sono molti gli aspetti demografici ed economici che ristabiliscono la verità sull’evoluzione di uno Sato giovane (repubblica indipendente dal 1991). Indispensabili per capire non soltanto l’emigrazione nel suo insieme, ma anche chi sono davvero i moldavi e le moldave che cercano lavoro nelle nostre città. Senza conoscere il luogo di partenza fuori dagli stereotipi non si può avere un approccio limpido con chi entra nelle nostre case o aziende. Si guardano le badanti come donne in fuga da campagne sterili, sono spesso diplomate o laureate con titoli di studio che l’Italia non riconosce, in parte sognano di fermarsi qui (o in altre parti del mondo) e in parte di rientrare. Brezzo analizza tutti i dettagli: dai costi del viaggio (ormai c’è un pullman ogni giorno) ai permessi di soggiorno, dalle rimesse di soldi a casa propria al lavoro nero,

Il pregio di uno studio senza pubblico da affascinare o convincere è che è privo d’innamoramento o superiorità. E quel che trionfa è la scoperta reale di un Paese e della sua gente, di un Paese sconosciuto, appena esplorato, lontano da libri di testo, foto-cartolina, reportage.

Viene spontanea una riflessione. La tesi di laurea si scrive per chiudere un ciclo di studi, ma può essere molto utile ad altri, anche già laureati, per ricominciare a studiare e imparare. In un’Italia dove ogni tanto i media raccontano di mucchi di fatiche rilegate portate dopo qualche anno  al macero o buttate nei cassonetti vicini agli atenei, non sarebbe difficile nell’era digitale archiviare almeno quelle premiate e mettere in rete un indice.