Animali, il piacere d’uccidere

Animali ammazzati in safari e trionfali fotografie da mandare agli amici, condividere sui social, appendere in casa. Di fronte a quattro di queste immagini, raccolte e diffuse per denuncia, il dolore per i grossi animali stesi a terra è via via sovrastato dall’orrore per i gesti, l’esibizione, la recita, il piacere quasi erotico dei cacciatori.

Si vedono cadaveri, uomini e donne con le armi levate al cielo (seppure nell’iconografia l’inferno stia dalla parte opposta), la gioia, il senso di trionfo soldatesco in certi momenti simili a quello dei guerriglieri che trucidano una popolazione o sgozzano l’ostaggio. C’è negli uomini un orgoglio maschile

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De André e la gabbia del razzismo

Fabrizio De André indagava  le radici dell’odio, ma ne parlava senza lasciarsi trascinare per i capelli a toni eccessivi, la sua misura era la poesia. Accadeva di parlare di quotidianità qualunque e il discorso, d’improvviso, entrava in una ferita della società. Allora lui ti guardava negli occhi, dava un tiro o due alla sigaretta, e lasciava volare una, due, tre frasi nitide, rallentate da una pausa tra una e l’altra, talora le precisava, affinché ogni concetto fosse scolpito..

Non l’ho mai visto inalberarsi, imporre un’opinione. Disegnava una realtà lasciando che tu la guardassi da ogni suo lato. E’ accaduto chiacchierando di coloro che rapirono

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