La scorta: tra vita, morte e gioco

La scorta che protegge Roberto Saviano è stata bersaglio e strumento di una polemica da parte di Matteo Salvini: appena sarò al governo te la toglierò. A parte l’oscura minaccia, a parte la terribile responsabilità che ogni giorno grava su chi decide davvero della protezione di una persona, la reazione del leader della Lega Nord svela l’immagine che la classe politica italiana ha della scorta: un lusso, un privilegio, un’onorificenza, una medaglietta da concedere o cancellare senza verifiche.

Una prima considerazione – estranea a una politica che non conosce la società e ancor meno il ruolo della cultura – è sul perché Saviano deve avere una scorta

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L’italiano muore anche in farmacia

La morte dell’italiano, inteso come lingua, passa anche per la farmacia. Nel bugiardino di Redonyl, medicinale contro le dermatosi degli animali, si parla di “biomodulatori endogeni prodotti localmente a richiesta”. L’azienda è sicura della confidenza d’ogni italiano (inteso come persona) con i “biomodulatori endogeni” ma, nel dubbio che non conosca l’espressione “a richiesta”, si premura di specificare tra parentesi on demand.

Senza nazionalismi linguistici, è lecito chiedersi che accadrà dopo il bugiardino con la traduzione inversa. Qualche spunto si può trarre ispirandosi al sito nuovoeutile.it di Annamaria Testa, che

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