Spot della Zecca: nonno taci e paga!

Per capire considerazione e ruolo del nonno nell’Italia di oggi bisogna guardare lo spot della Zecca sulla “Storia della lira”. Racconta più di un sondaggio, un film, un romanzo.

Un giovanile e amorevole nonno racconta alla nipotina – su subdola richiesta di lei – la storia dell’abbandonata moneta. Ma non può finir frase perché la carognetta sa giù tutto e, con orgoglio un po’ antipatico, lo anticipa. Probabilmente chissà quante volte il nostalgico uomo le ha già letto quelle pagine. E ora cade nel tranello. Le domanda allora: “Nonno che ci sta a fare?”. E l’astuta: “Mi fai un regalino?”.

Messaggio 1, carico di

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Sparo parole, dunque esisto

Le parole forti e senza senso fanno presa subito, la riflessione toglie potenza all’impatto emotivo, quindi alla coscienza d’esistere di chi parla. E questa è la spiegazione più ottimistica, perché comunque prevede un calcolo, a suo modo un rozzo pensiero. Più triste è arrendersi all’evidenza: è andata dispersa prima la volontà, poi la capacità di pensare.

Ecco pochi depressivi esempi. Banale e ormai abusato è l’ex presidente Renzi che, invece di trasmettere incredulità,  pur di  mostrar rigore diffonde sfiducia nel padre con la proposta di “pena doppia”. Per non esser da meno, o forse per forte amicizia, il padre del ministro Luca Lotti

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