Randagi di pace, uomini d’odio

A donne e uomini emarginati e oppressi ho dedicato il romanzo che sarà in libreria giovedì. Ma è dedicato anche alla memoria di un cane che scelse per sé la mia famiglia. E, attraverso lui, a tutti i randagi che ho incontrato e a quelli con i quali non ho avuto la fortuna di condividere vita.

Ti ammazzerò stasera (Golem edizioni) racconta la tempesta d’odio – spontaneo e pilotato – che investe una pacifica comunità all’arrivo d’un gruppo di migranti. A contrastare la ferocia sono un drappello di carabinieri, un ex galeotto e i randagi che vivono con lui. Quando sono in gruppo li chiamiamo branco, ma sono una famiglia e a far branco sono le

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Uccidere lo specchio di sé felice

Said ha deciso di uccidere Stefano Leo perché era giovane come lui e, al contrario di lui, era felice. Said guardava la propria vita marcire e la odiava riflessa nel cammino di chi avrebbe voluto, dovuto essere. E l’ha ucciso “perché era italiano”. Inutile girarci intorno, l’ha dichiarato a verbale.

Questa motivazione, solitaria in una locandina appesa a un’edicola, evoca un razzismo al contrario o una vendetta mutuata dal furore dell’Isis. Ma in questa tragedia si deve avere il coraggio di calarsi cercando i dettagli, perché svela molto, e molto nel profondo. La Stampa ha pubblicato ieri – sotto il titolo con l’agghiacciante

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