Stalking, ius soli e la politica evaporata

Incaricano qualcuno di scrivere una legge contro lo stalking, la votano e soltanto dopo una sentenza che la applica si accorgono d’aver stabilito che basta pagare qualche soldo per cancellare il reato e soffiar tutto in una bolla di sapone, lasciando in anime e corpi offesi, con la sofferenza, anche l’umiliazione.

Giurano che lo ius soli non è un’opzione ma un atto di civiltà. Poi qualcuno guarda avanti, al voto che s’avvicina, e si sfila, gli altri si contano e scoprono di non avere i numeri. Ha detto Alfano in sintesi: è un principio irrinunciabile, ma rinviamo perché votarlo ora può far vincere gli avversari, quindi lo voteremo dopo le elezioni. Tanto

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Un Nobel per scrutarci dentro

Il Nobel a Kazuo Ishiguro , se almeno il premio Nobel spinge a leggere, può farci del bene. La sua è  letteratura di ciò che l’uomo porta dentro dimenticato o volutamente celato, in un intreccio d’orgoglio o vergogna, imbarazzo o impotenza. La motivazione rimarca che “nei suoi romanzi di grande forza emotiva ha scoperto l’abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione col mondo”.

Nato a Nagasaki nel 1954 e trasferitosi bambino in Inghilterra con la famiglia, Ishiguro crebbe impastando le due culture (“non si è per tre quarti una cosa e per un quarto un’altra”).Grazie anche al film di James Ivory, il suo romanzo più noto è Quel

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