Tg, mezz’ora di “superaggettivi”

Tg, uno a caso, del 24 maggio 2017. In pochi minuti una “spietata esecuzione” e due “brutali aggressioni”. Cambiando canale, una “violenta aggressione” e un “efferato delitto”. L’ “inaudita violenza” è un refrain.

Al di là del fatto che non spietata potrebbe essere soltanto un’eutanasia (comunque non esecuzione) e che è difficile compiere a carezze un pestaggio, al di là insomma dell’ovvietà, diventano stucchevoli la ripetizione e la scarsa fantasia dei rafforzativi. I quali, anzi, finiscono per togliere potenza alla notizia, rendendola di routine. Diverso sarebbe: tempestato di pugni fino a ridurlo in coma.

Eppure

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Stupro, a volte è meglio il silenzio

Stupro e sentimento. E’ l’inconciliabile binomio creato senza volerlo da Debora Serracchiani. La presidente pd del Friuli-Venezia Giulia ha detto che un reato sempre orribile si fa ancor più spregevole quando lo commette un profugo cui questa terra e questa gente hanno offerto soccorso, riparo, cibo, aiuto, forse un futuro. E’ stata attaccata da nemici politici e bacchettata da donne del suo partito: concordi nel fatto che non esiste una classifica dentro lo stesso orrore e che anzi una classifica farebbe sembrar meno grave la violenza commessa da italiani. Com’è ovvio l’hanno approvata i professionisti della paura e dell’odio.

In realtà quell’affermazione

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