La balorda legge sulla legittima difesa arriverà al Senato corretta e forse lì morirà, ma svela i giochetti del nostro Parlamento. Quando è stata discussa alla Camera ci ha fatto ridere e indignare, ma è riduttivo attribuirla solo a inettitudine, superficialità, incompetenza della classe politica: per scrivere quella beffa ci voleva lucida volontà. Le critiche del segretario Renzi e la remissività del relatore suonano come la retromarcia del bambino scoperto in piena marachella: va beh, ci ho provato, non v’arrabbiate, adesso faccio diversamente.
Quel testo, sbriciolato dalle ironie sulla notte e sul turbamento della vittima è stato scritto con propositi precisi, primo fra