Legge beffa, poco da ridere

La balorda legge sulla legittima difesa arriverà al Senato corretta e forse lì morirà, ma svela i giochetti del nostro Parlamento. Quando è stata discussa alla Camera ci ha fatto ridere e indignare, ma è riduttivo attribuirla solo a inettitudine, superficialità, incompetenza della classe politica: per scrivere quella beffa ci voleva lucida volontà. Le critiche del segretario Renzi e la remissività del relatore suonano come la retromarcia del bambino scoperto in piena marachella: va beh, ci ho provato, non v’arrabbiate, adesso faccio diversamente.

Quel testo, sbriciolato dalle ironie sulla notte e sul turbamento della vittima è stato scritto con propositi precisi, primo fra

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Quando il debole si fa demonio

“Un debole – ora ho capito – può trasformarsi suo malgrado in un demonio”. Se, vinta la ripugnanza, abbiamo il coraggio d’ascoltarlo, l’assassino racconta gli scivolamenti progressivi che portano il suo degrado a cancellare la realtà e chi la incarna.

Nei titoli e nei commenti quasi sempre la tortuosa deriva d’una mente sconfitta è liquidata in “amore malato”. E’ invece un groviglio di paure e arroganze, sospetti rosicanti e certezze rifiutate, dialogo che si sfrangia fino a strapparsi, intuizioni e timori delle persone intorno, aiuti generosi o maldestri o impotenti di fronte a un epilogo prevedibile ma difficile da impedire

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