La gente comune, comparse dei tg

Affolla compita i funerali, dietro parenti, amici, colleghi, autorità, giornalisti: è la gente comune. Un classico dei cronisti che fa il paio con gli agenti in tenuta antisommossa (che è come dire: salvato da medici in camice).

Chi è la gente comune? Forse operai, impiegati, disoccupati, casalinghe, commercianti, professionisti, padri e madri di famiglia, figli. Sono citati in coda a quelli che hanno un ruolo – una ragione vera per esser lì? – e il loro appellativo suona come “quelli che non contano”.

Le stesse persone a un corteo pacifico non sono gente comune bensì dimostranti. Davanti alla scena di un crimine sono i curiosi. Quando insultano un politico

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Quando i conigli beffano gli eroi

Eroe di questi giorni è il poliziotto disarmato ucciso a coltellate a Londra mentre tentava di bloccare il terrorista. Mette tristezza vederlo omologato a non eroi, con un termine che ogni giorno si usa senza risparmio e senza logica.

Nel gorgo sociale dell’individualismo e dell’egoismo leggere di eroi conforta, ma scoprirne ovunque offusca e svilisce il coraggio, a volte il sacrificio di chi lo è davvero. Per la Treccani è eroe “chi, in imprese guerresche o di altro genere, dà prova di grande valore e coraggio affrontando gravi pericoli e compiendo azioni straordinarie”. Ecco alcuni “eroi” di oggi secondo i media.

Nel Varesotto una signora si

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